Incontro con Fiammetta Borsellino

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da Segreteria

del venerdì, 03 giugno 2022

Martedì 17 maggio gli alunni delle classi quarte e quinte della scuola primaria “San Francesco d’Assisi” di Vanzaghello, i ragazzi delle classi prime, seconde e terze della scuola secondaria di I grado “Alcide de Gasperi” di Vanzaghello e gli studenti delle classi terze della scuola secondaria di I grado “Don Milani” di Magnago hanno avuto la meravigliosa opportunità di incontrare Fiammetta Borsellino, figlia del magistrato che ha combattuto per la legalità dedicando la sua vita a promuovere una cultura di giustizia e di libertà, in particolar modo tra i giovani.  La testimonianza di Fiammetta Borsellino ha consentito a tutti gli studenti di vivere un’esperienza unica: l’incontro con un personaggio che ha vissuto in prima persona la lotta contro la criminalità organizzata è stato un momento emozionante che ha lasciato una traccia indelebile nel cuore di tutti.

  

Gli studenti dei due plessi sono partiti dalle rispettive sedi scolastiche alle 8.45 e hanno formato un corteo per raggiungere il palazzetto dello sport, portando alcuni striscioni e cartelloni su cui sono stati raffigurati slogan contro la mafia, ideati nei giorni precedenti l’incontro con la collaborazione degli insegnanti. Giunti al palazzetto, gli allievi sono stati accolti calorosamente da Fiammetta Borsellino e dalle autorità di Vanzaghello e Magnago. Dopo essersi sistemati sugli spalti, tutti hanno cantato la canzone “Pensa” di Fabrizio Moro, che si è classificata prima al Festival di Sanremo sezione giovani 2007, scritta “di getto” dall’autore dopo aver visto un film sulla vita di Paolo Borsellino. La melodia del brano ha creato un’atmosfera speciale che ha dato avvio all’incontro. La vicepreside ha portato i saluti del dirigente scolastico; le autorità presenti hanno dato il benvenuto a Fiammetta Borsellino, ricordando in particolar modo la figura del padre, il magistrato Paolo Borsellino, e l’importanza di diffondere la cultura della legalità tra le giovani generazioni.

Fiammetta ha poi parlato ai ragazzi, rendendoli partecipi della sua testimonianza grazie al suo stile coinvolgente che ha catturato l’attenzione dei giovani all’ascolto. Il suo discorso è stato un inno alla legalità e un invito a seguire la via della giustizia, anche quando risulta difficile. Si rilevano, tra gli spunti interessanti:

  • l’impossibilità di scendere a compromessi di qualsiasi natura con chi è legato alla criminalità organizzata, citando la frase del padre sul “puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza e della contiguità e quindi della complicità”;
  • la lotta alla mafia, che non può essere prerogativa unica dei magistrati ma deve coinvolgere l’intera società civile con particolare riguardo ai giovani. A tal proposito, Fiammetta ha ricordato ai ragazzi in ascolto che lo studio è fondamentale non soltanto per ottenere buone valutazioni ma anche, e soprattutto, perché consente di diventare uomini e donne informati, consapevoli e coscienziosi. La vera informazione, infatti, è un requisito indispensabile per combattere le illegalità che affliggono la realtà in cui si vive ogni giorno, dalla corruzione al traffico di droga;
  • la necessità di diffondere la cultura della legalità, citando un’altra frase del padre: “Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini.”. Fiammetta ha così voluto rendere omaggio alla figura paterna: la battaglia per la legalità non è stata minimamente scalfita dalle orribili stragi di Capaci e via D’Amelio, di cui ricorre proprio quest’anno il trentesimo anniversario, poiché sempre più cittadini hanno preso coscienza della bellezza di promuovere ideali quali la giustizia, la libertà, la legalità, prendendo esempio proprio da coloro che hanno dato la vita per diffondere tali valori. 

Al termine del discorso di Fiammetta Borsellino, ogni alunno delle classi terze ha letto un pensiero sulla legalità, scritto alla fine di un percorso didattico in cui sono stati proposti approfondimenti (letture e film) su personaggi come Falcone e Borsellino, don Pino Puglisi, Roberto Saviano, Peppino Impastato. Gli studenti, coadiuvati dagli insegnanti, hanno disegnato con cartoncini e cartelloni colorati un “albero dei giusti” e hanno trascritto sulle foglie i loro pensieri. L’albero è stato appeso ad un pannello e, a turno, ciascun ragazzo ha letto il proprio messaggio, attaccando la foglia all’albero che da spoglio è divenuto rigoglioso. L’albero è simbolo di vita e rappresenta quindi tutti i cittadini che hanno donato la vita per difendere la legalità, come Falcone e Borsellino.

 

È stata in seguito data la possibilità di porre domande a Fiammetta. Molti ragazzi spontaneamente hanno chiesto di raccontare la sua esperienza personale e di ricordare alcuni episodi significativi della vita di suo padre: questo ha dimostrato la grande partecipazione degli alunni all’iniziativa, nonché la loro sensibilità e la loro attenzione a queste tematiche.

 

Gli alunni delle scuole primarie hanno consegnato a Fiammetta un’agenda rossa, con riferimento all’agenda che il magistrato palermitano ha tenuto tra i giorni successivi all’uccisione dell’amico e collega Giovanni Falcone e la sua morte.

 

Concluso l’incontro, gli allievi e i loro insegnanti hanno fatto ritorno a scuola, sempre in corteo. All’arrivo nel plesso di Vanzaghello, le autorità hanno piantato un ulivo al centro del cortile ed è stata ancora intonata la canzone “Pensa” dagli alunni disposti in cerchio, attorno alla pianta.

Gli alunni, i docenti e il dirigente scolastico ringraziano vivamente Fiammetta Borsellino e sono convinti che la sua testimonianza lascerà una traccia indelebile nei cuori di tutti.

  Cliccando sui link sottostanti è possibile visualizzare alcuni filmati riguardanti l'iniziativa.

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